envenuto!
Pace a te, amica o amico. Chissà cosa ti ha spinto fin qui! Forse la curiosità, o il desiderio di conoscenza o la sete di ricerca? Oppure ti sei semplicemente smarrito nella fitta trama di proposte e suggerimenti della rete? O il caso? Ma, il caso, come ha detto qualcuno, è lo pseudonimo di Dio, quando non vuole firmarsi! Qualunque sia la motivazione, è bello pensare che Qualcuno ti ha condotto fin qui per dar sollievo al tuo animo. In quest'oasi spirituale ad accoglierti c'è Maria, la Madre Celeste, la Padrona di casa. E poi ci siamo noi, i monaci cistercensi del monastero intitolato alla Vergine SS. di Cotrino, che ti facciamo compagnia in questa pausa dello spirito. Qui sei al sicuro, sotto il manto di Maria. Qui sei a casa, fra il calore e la gioia dei fratelli.Il Signore ti conceda quanto il tuo cuore desidera e giova alla tua anima.
Benedictus te benedicat!
Orario Invernale
Giorni feriali: ore 7.00 - ore 19.00 nell'antico santuario.
Sabato e prefestivi: ore 7.00 nell'antico santuario - ore 18.00 nel nuovo santuario.
Domenica e festivi : ore 8.30 - 11.00 - 18.00 nel nuovo santuario.
Orario Estivo
Giorni feriali: ore 7.00 - ore 19.00 nell'antico santuario.
Sabato e prefestivi: ore 7.00 nell'antico santuario - ore 19.00 nel nuovo santuario.
Domenica e festivi : ore 8.30 - 11.00 - 19.00 nel nuovo santuario.
#IORESTOACASA: è lo slogan-invito, per combattere, limitare e sconfiggere il "Corona Virus"! Mai il popolo di Latiano avrebbe immaginato di trovarsi nellʼimpossibilità di vivere i “suoi” tradizionali pellegrinaggi mariani in onore della “sua” Madonna. I tempi surreali, che stiamo vivendo, mettono tutti noi a dura prova, con le spalle al muro, rilevando a chiare lettere la “nostra” umana fragilità. Ma i pellegrinaggi continuano, anche stando a casa, pregando e prendendo visione qui sotto del tema del pellegrinaggio, insieme con la meditazione e lo schema di preghiera.
Celebriamo i "Nove Sabati" mariani, pregando insieme con il "nostro" beato Bartolo Longo il "Rosario benedetto di Maria". Esso è "catena dolce, che ci rannoda a Dio", "vincolo dʼamore, che ci unisce agli angeli", "torre di salvezza negli assalti dellʼinferno", "porto sicuro nel comune naufragio", "conforto nellʼora dellʼagonia". Ad esso andrà "lʼultimo bacio della vita che si spegne" e "lʼultimo accento delle nostre labbra sarà" il "nome soave" di Maria, "Regina del Rosario e Madre nostra", "Rifugio dei peccatori e Sovrana consolatrice dei mesti". Con queste stupende pennellate poetiche, sgorgate dal cuore del beato Bartolo Longo viviamo in questo anno bartoliano i nove pellegrinaggi mariani, facendo palpitare il nostro cuore con il cuore dell'Apostolo del Santo Rosario di Maria. Manifesto
Dio, in Gesù Cristo, raggiunge la città degli uomini! Nell'anno bartoliano, questo presepe rappresenta la città di Latiano. Al centro, la figura del beato Bartolo Longo accoglie il Bambinello, presentandolo alla “sua” città! Il Santuario di Cotrino, la Chiesa madre, il Municipio, la Torre del Solise, la Casa natìa del Beato, fanno da sfondo, quali luoghi rappresentativi di Latiano. La “nostra” città diviene così un “presepe”, dove oggi si realizza l'incarnazione di Dio! Il beato Bartolo Longo, benedicente, indica e invita ad accogliere l'Emmanuele, il Dio con noi!
In occasione del Giubileo sacerdotale di p. Alberico Ghebreselassie, la nostra comunità ha vissuto un momento straordinario e, nello stesso tempo, commuovente. Attorniato dai due amci e confratelli, p. Benedetto Woldegaber e p. Giuseppe Ghebreselassie, con i quali ricevette l'ordinazione sacerdotale il 4 ottobre dell'anno 1969, e dai tanti monaci sacerdoti, accorsi per l'occasione, p. Alberico ha celebrato l'Eucarestia nel rito Ge'ez. Esso è, in sostanza, l'antichissimo rito della Chiesa di Alessandria d'Egitto, noto anche come "Liturgia di San Marco", comprendente elementi della "Liturgia di San Basilio" e delle "Liturgie di San Cirillo di Alessandria e San Gregorio Nazianzeno". Attualmente si suddivide in due sotto-riti, quello copto egiziano e quello Ge'ez dell'est-africano, nell'antichissima lingua etiope, da cui prende il nome. Per tutti i presenti, dagli oblati cistercensi ai tanti amici del p. Alberico, la celebrazione solenne e intensa ha toccato il cuore. L'abate emerito Ugo Tagni ha tenuto l'omelia, evidenziando la bellezza del rito, ricordando la memoria liturgica del grande innamorato di Cristo, quale è stato Francesco d'Assisi, e, infine, invitando tutti a contemplare il mistero del dono del sacerdozio, conferito ai nostri tre confratelli eritrei. Leggi
La nostra comunità monastica è in festa per i "giubilei" sacerdotali dei carissimi padri Casimiro Rubino e Pietros Ghebresellasie, meglio da noi conosciuto come padre Alberico. Il giorno 23 agosto tutta la comunità, insieme con gli oblati cistercensi e il coro "Santa Maria di Cotrino" si stringe intorno al carissimo p. Casimiro nel cinquantesimo anniversario della sua ordinazione presbiterale. Dopo la recita dei Vespri, fissata per le ore 18,30, presiede l'Eucarestia, alle ore 19,00, p. Ilario M. D'Ancona. Il 4 ottobre, poi, sarà la volta del carissimo p. Alberico, che insieme con tutta la comunità ringrazierà il Signore, Sommo Sacerdote della nuova ed eterna alleanza, per il dono del sacerdozio.
Meditazione su Cristo Sommo Sacerdote
“Lasciato da parte il tumulto degli affetti e lo strepito dei pensieri, si faccia pace nel tuo cuore e qui Dio cominci ad abitare, poiché «nella pace è la sua dimora» (cfr. Salmo 75,3 Vulgata). Dove è Dio, cʼè la gioia; dove è Dio, cʼè la pace; dove è Dio, cʼè la felicità”.
Bernardo, Discorso per lʼEpifania
Vedi manifesto e programma della festa
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